Operatività
INFORMAZIONI GENERALI PER PILOTI DI PARAPENDIO
L’associazione porge il benvenuto a tutti i piloti che hanno già hanno provato o intendono scoprire il volo nel comprensorio dei Colli di San Fermo.
Si riportano di seguito le informazioni utili al volo.
Per la straordinaria vocazione al volo del sito stesso, che richiama e fa convergere discipline sportive ed attività ludiche diverse, si ritiene necessario uniformare la conoscenza e la condotta, indipendentemente dal proprio grado di abilità. L’obiettivo è di informare e armonizzare la condivisione degli spazi in uso con gli aeromodelli, droni, aquiloni, traffici di Aviazione Generale e avventori in transito o in relax sui prati.
Tali informazioni sono volutamente più dettagliate rispetto allo standard, e sono la sintesi delle risultanze esperite dal volo libero in loco, in oltre 30 anni di attività, nonché linee guida adottate da tutti i soci membri dell’associazione residente. Si invita pertanto il lettore nella veste di P.I.C. (Pilot In Command), a tenerne ben conto, e a non trascurarne i dettagli. In desiderio di chiarimenti o integrazione alle stesse, a contattare i numeri di riferimento in calce.
GENERALITÀ
La totalità delle superfici su cui viene effettuata l’attività di volo, ossia: decollo, maneggio a terra, atterraggio (sia in top-landing che a Monasterolo), nonché l’area di ripiegamento, si svolgono su superfici di proprietà privata. E’ pertanto indispensabile mantenere le aree sempre pulite e scevre da qualsiasi contaminazione, in quanto forniscono foraggio agli allevamenti locali.
MORFOLOGIA
L’esposizione all’irraggiamento solare dei pendii del Colle Ballerino e del Gremalto risultano con orientamento a 200° circa. L’inclinazione del pendio del Monte Ballerino, per alcune centinaia di metri, dinnanzi al decollo, è particolarmente uniforme e distinto tra prato e bosco. L’energia ceduta dal suolo genera la brezza , che, per la particolare pendenza e uniformità, rimane normalmente piuttosto aderente alla superficie, incrementando di intensità man mano risale. Possiamo quindi asserire, in linea di massima, che il valore dell’energia termodinamica che si potrà riscontrare in volo, è mediamente proporzionale alla brezza rilevata in decollo.
Il monte Gremalto (alla vs sinistra), è caratterizzato dagli stessi principi, ma con valori di brezza mediamente più compressi, quindi moderatamente più dolci e con cicli intervallati. Ne deriva pertanto una brezza modificata prevalentemente dall’orografia naturale e dagli insediamenti sottostanti.
AEROLOGIA LOCALE STAGIONALE E INDICAZIONI GENERALI
Nell’arco dell’anno, le variazioni più significative si hanno naturalmente in corrispondenza della primavera.
- In primavera, la variabilità di condizioni, in termini di brezza, attività termodinamica e termoconvettiva, tipicamente pedemontana, può riservare da un giorno all’altro, e a volte anche durante la stessa giornata, variazioni estremamente significative caratterizzate in particolare da turbolenze di notevole entità. In questo periodo sono state misurate intensità di flussi termodinamici con valori anche superiori ai 10 m/s sui punti focali in prossimità della verticale delle falesie.
- In estate le condizioni aerologiche sono generalmente più omogenee con termiche diffuse, e generosa restituzione serale, sempre sulla verticale delle falesie esposte ad ovest.
- L’autunno, tipicamente da ottobre-novembre, anche a causa del ristagno della caligine, resta una stagione piuttosto “piatta”, con qualche eccezione.
- L’inverno può regalare un decollo innevato e in qualche rara eccezione è possibile anche il guadagno di quota per il ritorno sullo stesso.
In primavera, la differenza di temperatura misurata tra fondovalle e decollo, con valori al di sopra dei 5/6 gradi C°, genera condizioni generalmente associabili ad attività termodinamica debole/media e brezze al decollo moderate.
Differenze di 7/8 gradi C° potrebbe essere indice di venti in decollo anche superiori alla velocità di avanzamento della vela stessa, ancorché di turbolenze di notevoli entità, e questo, al netto dell’addizionale vento geostrofico o atmosferico.
Inoltre, è possibile che a seguito di piogge intense, le prime giornate successive, irradiate ad alto valore energetico, presentino un particolare fenomeno fisico.
Nelle ore centrali, il terreno non restituisce l’energia in modo proporzionale e progressivo a quanto ricevuto, dando l’impressione a prima vista di una moderata attività termodinamica. Non appena la superficie esposta riesce a liberarsi del velo d’acqua superficiale, lo sviluppo di forti condizioni in tempi estremamente stretti (anche nel giro di mezz’ora), può rendere stressante e difficoltoso il decollo, il pilotaggio e l’atterraggio in top-Landing.
Su ambedue le aree, Monte Ballerino e Gremalto, la massima angolazione di provenienza del vento, definibile come “accettabile”, per gestire in modo conveniente il decollo, anche in assenza di particolari abilità, possiamo indicarlo nei valori di velocità costante fino a 10/15km/h, con provenienza tra i 150° e i 250°. Si riduce l’accettabilità tra i 190° e i 220° per brezze costanti fino a 20 km/h.
Valori con direzioni di provenienza e intensità oltre quelli indicati, modulati da raffiche improvvise, sono indici di turbolenze significative ed elevato rischio chiusura frontale e/o asimmetrica, soprattutto a bassa quota ed in particolare in fase di decollo. Da tenere inoltre in considerazione che la direzione osservata sulla superficie potrebbe essere viziata dalla convergenza di flussi termodinamici o da ostacoli naturali come la pineta sul Ballerino, o dai rilievi adiacenti sul Gremalto.
Generalmente v’è differenza di intensità di brezza tra Ballerino e Gremalto. Nello stesso momento, a parità di altre condizioni, la differenza di brezza potrebbe essere anche del 50% inferiore sul Gremalto.
Il Gremalto, per tutte le operazioni in genere, resta un’opzione ad ampio spettro operativo, in particolare, per i primi voli, e/o primo approccio al sito, e soprattutto in assenza del supporto dei piloti locali.
Sul Monte Ballerino, in area di decollo/atterraggio, per morfologia, particolari condizioni meteo e aerologiche primaverili, e successivamente, nel periodo estivo per la densità di frequentatori, viene richiesta una eccellente abilità per il sollevamento, la gestione della vela a terra, e nella fase di decollo.
Il sollevamento può avvenire nelle modalità: fronte pendio; fronte vela; cobra.
In tutte le fasi, dal sollevamento, al volo, all’atterraggio, il controllo sugli assi, dovrà avvenire con estrema precisione, e, in assoluto su tutti, il beccheggio. L’atterraggio in top-landing, sempre per gli stessi periodi, primavera / estate, richiede la perfetta gestione di un finale diritto, ripido, e con assetto costante in funzione della brezza. Un assetto costante e compensato, produrrà un finale corretto, che insieme ad una corretta flare finale permette l’atterraggio di precisione. Flappeggi, smaltimenti di quota con inversione di rollio sulla sommità del colle, non sono consentiti.
Si ritiene importante segnalare che l’aver frequentato corsi specifici S.I.V. (Simulazione Inconvenienti di Volo) di 2° livello (meglio 3°) ed esercizi mantenuti in efficienza sono complemento di grande valore.
Gli elementi sopra descritti, quali: volo in assetto specifico e costante, controllo del beccheggio, corsi S.I.V. , sono imprescindibili per una condotta corretta del volo e sono la premessa per la precisione nel decollo e nell’atterraggio.
La radio rtx per le comunicazioni T.B.T. (Terra Bordo Terra) e Aria Aria, è parte integrante e indispensabile per la conduzione del volo su tutto il sito in particolare, in concomitanza di altre attività.
Si ricorda che oltre alle condizioni dinamiche del comprensorio, che sono mutevoli in termini aerologiche, e oltre ai traffici locali, restano pur sempre presenti traffici aerei di A.G. (Aviazione Generale), come alianti, aerei, ed elicotteri. Questi ultimi, e in particolare elisoccorso e FF.OO. e P.V.C. hanno accesso alla piazzola installata a nord del laghetto.

Le frequenze radio in adozione in loco, su tutto il comprensorio, sono
PMR ch. 04 frequenza 446.043,75 cod. D0026
LPD ch. 20 frequenza 433.550,00 sub 254,1
LPD ch. 54 frequenza 434.400,00 sub 254,1
Giornalmente, in funzione del traffico radio già esistente, avverrà l’adozione dell’una o dell’altra frequenza. Effettuare pertanto all’arrivo, la ricezione e la prova radio per identificare la frequenza in uso.
AREA DI DECOLLO E PROCEDURE
Monte Ballerino: 45.7433016, 9.938325
E’ sicuramente il più impegnativo.
In presenza di piloti locali, trovate installate le maniche a vento, che in funzione delle esigenze operative, possono essere in numero di 1 , 2 , o 4.
- Area in uso: Come da Fig 1, sull’area in uso è possibile il maneggio a terra, decollo, e atterraggio. Non è consentita attività oltre i segmenti riportati.
- Posizionamento attrezzature: Le attrezzature non in uso, vengono allocate a margine dell’area attiva, più precisamente, in adiacenza dalle maniche a vento.
- Operatività: Prima di predisporre l’attrezzatura, assicurarsi di avere lo spazio sufficiente per il recupero di qualsiasi configurazione possa verificarsi. RTX attivata e funzionante.
- Maneggio a terra: Durante l’assenza di decolli o atterraggi l’area può essere impegnata per il miglioramento dello skill (abilità) e per l’esecuzione di esercizi per raffinare il controllo dell’ala. Durante le fasi di decollo, nelle fasi di avvicinamento e finali di atterraggio, l’area deve risultare libera.
- Prima del Decollo: In funzione della brezza, individuare il giusto punto lungo il pendio, per il corretto sollevamento.
- Individuazione del C.D.P. (Critical Decision Point): punto oltre il quale, a distacco non avvenuto, la corsa di decollo deve essere interrotta e l’ala riportata a terra.
- Decollo. In presenza di altri piloti in volo, o a terra, dare avviso via radio dell’intenzione di decollo. Raccomandazione. La corretta corsa di decollo può essere eseguita con sguardo all’orizzonte per il controllo costante sia dello spazio aereo antistante, che della superficie da percorrere con le braccia in alto, parallele alle bretelle, per poter acquisire la massima velocità all’aria, mantenedo al distacco il controllo corretto della direzione Fig. 2. E’ conveniente accomodarsi nell’imbraco non prima di aver superato la pineta. In presenza di un numero di piloti attivi superiore alle 5 unità, si invita all’elezione della figura del D.d.L. (Direttore di Linea). Avrà lo scopo di coordinare le attività a terra, di decollo, e atterraggio in top-landing.
Monte Gremalto: 45.743996, 9.947398

Data la vasta superficie disponibile, non è richiesta una particolare abilità per il decollo. Generalmente il sollevamento e l’involo sono relativamente semplici. In assenza di brezza frontale è consigliabile posizionarsi verso la parte apicale del monte. Con brezza anche leggera può essere indicata un’altezza a medio livello del pendio. In alcuni giorni durante l’anno, parte di questa area potrebbe essere in uso ad un gruppo di piloti esteri. Non è indispensabile la chiamata radio al decollo, ma è importante tenere attivo il collegamento permanendo nell’area del comprensorio. Si informa inoltre, che l’area in uso è anche adibita ad addestramento cani.
AREA DI VOLO

Dopo il decollo dal ballerino.
Procedere dopo il decollo, per almeno 150 mt con rotta 200, per virare poi di circa 90° a sx. proseguendo verso il Gremalto e lasciando l’area comune, oppure, dopo 500 mt, a dx in direzione cava. Durante il veleggiamento o la risalita in termica si invita alla massima attenzione nel non interessare mai l’area di volo degli aeromodelli indicata in fig.2
In fig.3 sono rappresentate le rotte di allontanamento e le possibili intercettazioni di attività termiche. In presenza di aeromodelli a terra o in volo, lo spazio aereo antistante a quella dei piloti di aeromodelli non deve essere impegnato da Gnd (ground) ad almeno 70 mt dalla sommità media (1230 mt), in linea indicativa. Si rammenta che il volo aeromodellistico viene condotto dallo stesso pilota aeromodellista attraverso le regole del volo a vista. La stima trigonometrica della distanza e della quota sono sempre soggettive e variabili da persona a persona. Pertanto mantenere una separazione orizzontale e verticale tale da consentire una conduzione serena di ambedue (parapendio e aeromodello) è sicuramente buona norma, nonché parte del galateo del volo. Lasciando in volo il comprensorio, per l’atterraggio a valle, o per cross-country, invitiamo a darne comunicazione via radio. Durante il volo nel comprensorio, è possibile trovarsi in vista, a quota paritetica altri traffici di A.G. come alianti, aeroplani e elicotteri, in transito di solito con rotte est/ovest e viceversa. Mantenere il traffico in vista e comunicare l’avvistamento via radio all’Aria.
- Aliante di A.G.: Se la separazione è ritenuta ragionevole, non rappresenta un significativo problema relativamente alle traiettorie e alle turbolenze di scia, ma va tenuto in vista fino all’abbandono del comprensorio assicurandosi che non inverta la rotta di li a poco.
- L’Aereo : Appena identificato il rumore del motore, va anch’egli seguito a vista nel suo attraversamento, mantenendosi ben distanti dal sottovento che potrebbe veicolare la turbolenza di scia.
- In caso di elicottero, vale la stessa cosa, con la variabile che, se lo stesso rimane a circuitare nel comprensorio, è necessario atterrare al più presto in top-Landing o in alternativa a Monasterolo. Non rimanere in volo per nessun motivo. In caso l’atterraggio del mezzo pesante avvenisse su piazzola dedicata o in qualsiasi altra parte del monte, comunque a vista, è imperativo rimanere a terra fino a quando lo stesso mezzo lasci il comprensorio, e si stimi che la scia si sia dissipata (almeno 5 minuti ad avvenuto passaggio). Comunicazioni radio sintetiche possibilmente “in stile” aeronautico sono preferibili e apprezzate.
AREE DI ATTERRAGGIO TOP-LANDING E PROCEDURE
Atterraggio in top-Landing. 45.7435702, 9.938358
L’atterraggio in top-Landing è, tra le manovre, quella più impegnativa. In presenza di altri piloti a terra, prima dell’avvicinamento, è buona norma darne comunicazione radio.
L’area ideale per posarsi è identificabile tra qualche metro a sud della pianta fig.3 e la parte apicale della sommità. L’avvicinamento può essere effettuato giungendo da tutte le direzioni, presentandosi almeno ad una quota di 30 mt sul finale. Questo permetterà di avere il tempo di valutare correttamente le correnti termodinamiche esistenti sull’area di atterraggio, valutare le azioni da intraprendere e mantenere nel contempo il contatto visivo con gli indicatori del vento e la superficie operabile. Gli smaltimenti di quota attraverso manovre di inversione di rollio anche accentuato, sono consigliate solo dietro la verticale della pianta, che resta anche come indicatore di soglia di ingresso.

Alla quota e alla distanza adeguate alle condizioni esistenti, posizionarsi correttamente sull’asse-vento, impostare l’assetto più opportuno e stabilizzarsi correttamente per la discesa. Il controllo del beccheggio è l’elemento chiave per il corretto finale. Non sono consentiti smaltimenti o flappeggi oltre la soglia indicata. In caso di finali troppo “lunghi”, si invita a non forzare l’atterraggio. In questo caso, è consigliabile continuare il volo, (T.O.G.A. : Take-Off Go Around) mantenendo la direzione di decollo. Ripetere Eventualmente la procedura.
Ripiegamento. Può essere effettuato in area esterna a quella attiva come fig. 1
Atterraggio top-Landing su Gremalto.
È possibile atterrare in top-Landing tenendo conto della brezza prevalente e scegliendo un atterraggio con finale laterale est-ovest (più comune) o all’inverso. Data l’ampiezza e lo spazio libero operabile, ben si presta per approcciare e sperimentare anche in autonomia.
ATTERRAGGIO A MONASTEROLO DEL CASTELLO

Atterraggio Monasterolo 45.75674, 9.91537
Si ricorda che anche in questo caso la superficie atterrabile è privata e in uso per foraggio. Il campo atterrabile fig.5 è identificabile dall’alto per la forma rettangolare con il lato ovest e nord cinto da alberi ad alto fusto e chioma sferica. Sul lato sud alberi più modesti a bordo strada con parcheggio, e lato est libero, delimitato dalla strada principale e su cui è presente la manica a vento. Nella metà est del campo sono presenti ostacoli costituiti da 3 piante a basso fusto disposte parallele alla strada principale, e poco distante, un palo di segnalazione del gasdotto.
In condizioni normali la direzione del vento si presenta con provenienza da valle, (sud, sud-ovest). Non è da considerarsi in ogni caso, come una costante nel tempo. Si raccomanda quindi di raggiungere la verticale del campo con una quota di almeno 200 mt GND e di circuitare sulla verticale per poter avere un quadro realistico della situazione. Nota. In particolari condizioni di attività dinamiche dovuto al richiamo dei monti circostanti, si può riscontrare un flusso d’aria con provenienza da pianura, che scorre tra i 20 e i 200 mt GND sulla verticale del campo, avente una velocità maggiore rispetto a quella circostante. Sono state osservate velocità del flusso fino a 40km/h, mentre l’aria circostante e soprastante non superava i 10 km/h.
Lo smaltimento della quota residua ed il circuito d’atterraggio, restano a discrezione del pilota, che sceglierà in funzione delle condizioni e del traffico esistenti. Ad atterraggio avvenuto comunicare via radio l’informazione, per la chiusura delle comunicazioni. Con vela a fiocco, liberare il più rapidamente possibile il campo, prediligendo il percorso ai bordi, per raggiungere l’area di ripiegamento sul lato sud-ovest, calpestando meno erba possibile. Non è consentito effettuare maneggio a terra (campetto)
AQUILONI e DRONI
L’associazione in qualità di promotrice del volo libero, ed in generale del volo, manifesta gradimento verso tutti i bimbi (e anche i non più..) che portano in volo il loro aquilone ai Colli di San Fermo. L’associazione si rende altresì disponibile verso gli interessati che volessero conoscere i rudimenti del volo, con l’accompagnamento alla costruzione e la messa in aria degli aquiloni stessi. Saranno inoltre rese note le date per gli incontri a tema, aperti a tutti.
Sul colle è possibile anche operare con il drone nel rispetto delle norme vigenti. Per chi volesse avvicinarsi al mondo dei droni e fosse interessato al conseguimento dell’attestato cat. A1-A3, valido per la conduzione degli stessi, l’associazione si rende disponibile per l’attività di coaching, utile per il raggiungimento dello scopo.
RINGRAZIAMENTI
Sono doverosi i ringraziamenti per il sostegno , la collaborazione, e la disponibilità, all’Amministrazione Comunale di Grone, all’Arma dei Carabinieri del 2° N.E.C. di Orio al Serio, l’ENAV di Orio al Serio, alle proprietà dei terreni, nonché ai titolari di attività agricole e di ristorazione locali, che ci hanno permesso e ci permettono di mantenere viva questa disciplina sportiva, assolutamente formativa ed ecocompatibile.
L’associazione provvede altresì al mantenimento della pulizia dei prati in uso e ringrazia tutti i visitatori che contribuiscono attraverso il proprio senso civico.
PER INFORMAZIONI E SUGGERIMENTI
Iamartino Giovanni 388 6970369
Duci Marco 338 7716413
PER I VISITATORI
Chiediamo gentilmente ai visitatori e ai frequentatori di posizionarsi con stuoie e accessori in aree adiacenti a quelle interessate dal decollo/ atterraggio.
Si invitano calorosamente i possessori di cani alla tenuta al guinzaglio, per evitare spiacevoli inconvenienti. Si rammenta inoltre che sul territorio, è anche possibile riscontrare la presenza di persone che abbiano a seguito animali diversi, come ad esempio gatti o altri piccoli animali da compagnia, e potrebbero trovarsi in seria difficoltà anche solo con l’avvicinamento eccessivo di cani liberi, anche se di piccola taglia e normalmente innocui.
Si ricorda che la piazzola sita a nord del laghetto, è riservata al Soccorso e alle FF.OO. Deve rimanere sempre libera e sgombra. L’arrivo dei mezzi avviene senza preavviso. Non è consentito sostare in un raggio inferiore di 25 mt, e installare ombrelloni a meno di 50 mt. dal bordo della piazzola. La particolare conformazione orografica del terreno permette invece, una sufficiente protezione dell’area presente tra la staccionata e il laghetto, che pertanto può essere impegnata, ma solo stuoie o sdraio.
Grazie per l’attenzione